La terapia familiare è un modello di intervento psicoterapeutico che deriva dal meta-modello raggruppato nelle cosiddette teorie sistemico-relazionali, che ha sviluppato concetti e pratiche nuove sul significato del disagio e dei sintomi psichici espressi dagli individui. Esistono modelli di intervento familiare anche di derivazione psicoanalitica, particolarmente sviluppati in Inghilterra (Tavistock Clinic), Francia (Kaes e altri), ed Argentina, che hanno preso particolare ispirazione, fra l'altro, dai modelli psicoanalitici di funzionamento dei gruppi (Wilfred Bion e altri) e dei gruppi familiari (Donald Meltzer e Martha Harris).
Questo modello di intervento si è affermato a partire dagli anni cinquanta negli Stati Uniti prima e nell'Europa successivamente, diffondendosi in poco tempo. Inizialmente era rivolto alle famiglie di pazienti schizofrenici: molti terapeuti ritenevano infatti non soddisfacenti i risultati ottenuti attraverso la classica psicoterapia individuale o la psichiatria. La terapia familiare sposta la sua attenzione dal membro "malato" della famiglia a tutti i suoi componenti, rilevando come questi ultimi influenzino il comportamento del membro "malato". A Milano la terapia familiare sistemica nasce da un équipe di psicoanalisti guidati da Mara Selvini Palazzoli e si rivolge anche alle famiglie con pazienti anoressiche. Successivamente il modello di Milano, noto in tutto il mondo come Milan Approach, si ispira all'antropologia di Gregory Bateson e a nuovi modelli epistemologici noti come teoria della complessità.