L'abbandono scolastico è in genere considerato un dato molto preoccupante, perché riguarda i giovani, cioè il futuro: se i giovani lasciano prematuramente la scuola essi corrono maggiori rischi di disoccupazione, povertà ed esclusione sociale. Una persona che non ha istruzione infatti è in genere destinata per tutta la vita ad un lavoro poco qualificato, spesso precario e scarsamente remunerativo, rispetto a quello cui potrebbe aspirare, almeno potenzialmente, chi possiede un buon livello di istruzione. Peraltro, un Paese che aspira ad essere moderno e tecnologico deve poter contare sull'utilizzo di manodopera qualificata. Le cause che determinano l'abbandono scolastico sono principalmente culturali, sociali ed economiche: i ragazzi che provengono da ambienti socialmente svantaggiati e da famiglie con uno scarso livello di istruzione hanno maggiori probabilità di abbandonare la scuola prima di aver completato il percorso di studi. C'è anche un fattore di genere: ad abbandonare precocemente la scuola sono più i maschi che le ragazze. Vi sono inoltre motivazioni individuali che possono spingere verso l'abbandono precoce degli studi e, fra queste, un peso notevole lo hanno i disturbi d'ansia. Il problema è abbastanza diffuso nella fascia di età compresa fra i 15 ed i 18 anni, in particolare fra coloro che hanno problemi nel socializzare, nel parlare in pubblico, in chi soffre di fobia scolastica, attacchi di panico ecc. Questi ragazzi non sono disinteressati alla cultura e all'istruzione, che anzi cercano di completare poi come autodidatti, ma semplicemente non ce la fanno a sostenere gli altissimi livelli di stress che l'ambiente scolastico procura loro.