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Disturbo Post-traumatico da Stress (DPTS o PTSD, dall'inglese Post-Traumatic Stress Disorder) può colpire chi ha vissuto un trauma, una minaccia di morte oppure lesioni e, a seguito di questo, rivive il momento drammatico in maniera grave e insistente, tanto da compromettere le normali attività quotidiane.
Coloro che sviluppano il disturbo sono stati coinvolti più o meno direttamente in un grave episodio, in prima persona o come spettatori. Può anche accadere che il disturbo si manifesti a seguito di una terribile notizia: un lutto inaspettato, una morte violenta, una malattia gravissima di una persona amata.
Il Disturbo Post-traumatico da Stress può comparire dopo un mese, ma anche molto tempo dopo il trauma, e durare da tre mesi a un anno. Non tutti coloro che hanno subito un trama possono sviluppare il DPTS.
Dati statistici sul Disturbo Post-traumatico da Stress.
Sappiamo che negli USA il disturbo colpisce l'8% della popolazione. In genere può colpire a qualsiasi età. Normalmente esordisce entro 3 mesi da un evento traumatico ma può comparire anche dopo 6 mesi o un anno.
Disturbo Post Traumatico da Stress: le cause.
Fra le esperienze traumatiche che possono causare il DPTS ci sono: scippo, aggressione, molestie, abuso sessuale, rischio di morte o lesioni per sé o altre persone, sequestro di persona, gravi incidenti (auto, aereo ecc.), disastri naturali (ad es. terremoto), attacchi terroristici, guerra, ma anche il racconto di un evento molto traumatico.
Ci sono cause genetiche, se per esempio si ha un parente di primo grado che già soffre di Disturbi d'Ansia o ha una storia di Depressione, e fattori predisponenti, quando una persona ha già vissuto un piccolo trauma.
Disturbo Post Traumatico da Stress: i sintomi.
Le persone con DPTS in genere reagiscono al trauma rivivendolo attraverso: sogni, pensieri, immagini ricorrenti che provocano ansia e paura intensa.
I bambini lo fanno anche attraverso il gioco. Per prevenire questo malessere, le persone colpite evitano tutto ciò che può ricordare l'evento drammatico.
I sintomi principali sono:
- insonnia e incubi ricorrenti;
- ansia e paura costanti e diffuse;
- ricordi assillanti e dolorosi,
- flashback o al contrario amnesie (vuoti di memoria);
- mancanza di concentrazione e memoria, difficoltà a svolgere compiti e mansioni;
- riduzione di interessi, attività, relazioni sociali o scambi di affetto;
- demoralizzazione e perdita di speranza per il futuro;
- sensi di colpa per essere "sopravvissuti".
La persona - adulto o bambino che sia - può essere iper-sensibile e iper-reattiva, cioè stare sempre in allerta e andare in allarme per piccole cose (iper-attivazione). Al contrario, può anche essere "dissociata": sembrare priva di emozioni, essere distaccata dalla realtà e dagli altri (anestesia emozionale).